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VILLA D'ESTE
LO SCRIPTORIUM DEL CONVENTO
DI SANTA MARIA MAGGIORE



Dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente (476 d.C.), le abbazie diventarono centri culturali, che contribuirono a trasmettere i testi classici. In tal modo, la maggior parte della letteratura latina si conservò ancora, nonostante il rapporto tra Cristianesimo e cultura classica fosse, a volte, d'incomprensione o d'ostilità. Inoltre, erano andate distrutte sia le ventotto biblioteche pubbliche sia la famosa biblioteca di Tivoli, di cui Roma poteva gloriarsi ancora nel IV secolo. I mezzi per trasmettere la cultura si stavano già costituendo in forma di biblioteche o centri monastici. Il sapere conservato nel Santuario d'Ercole, fu quindi ereditato dai monaci, che nella pace degli scriptoria copiavano gran parte dei volumina, tramandando ai posteri la conoscenza dei classici. Tra i monasteri sorti a Tivoli, famoso fu il convento annesso alla chiesa di Santa Maria Maggiore, punto da cui partì il cardinale Ippolito II d'Este, per edificare la sua Villa che sorge, dunque, su uno dei luoghi preposti a tramandare la cultura antica.

I PAPIRI DELLE CHIESE DI TIVOLI

Uno dei documenti tiburtini più importanti e più antichi è il Regesto Tiburtino, volume pergamenaceo, scritto agli inizi del XII secolo, con aggiunte nella seconda metà del secolo. L'importanza storico- tecnica del codice risiede nel fatto che si tratta di una trascrizione, per opera di due scribi, dei documenti più antichi della città di Tivoli, che riguardano i privilegi della sua chiesa. Tale trascrizione avvenne, direttamente, dagli originali in papiro conservati nell'Archivio Vescovile di Tivoli. Si tratta di un lavoro attento a segnalare anche le eventuali difficoltà: "non ultra lectum est", annota lo scriba che non riusciva a trascrivere ciò che sull'originale papiraceo era irrimediabilmente deteriorato. Il codice presenta delle miniature, anche a piena pagina, eseguite quasi con certezza dagli stessi amanuensi che copiarono i testi. Le miniature del Regesto di Tivoli, esposte in sala, sono state realizzate dal Laboratorio-Museo Didattico del Libro Antico, su supporto papiraceo così com'erano in origine.



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